Giovedì mi sono recato nella comunità di Murten (Morat), comunità che conosco già da bambino. Di conseguenza era il saluto prima del servizio divino. Una gioia nel riconoscere qua o là la domanda "ti ricordi?" e la certezza che ci troviamo ancora sulla via e siamo rimasti fedeli. Tutto ciò dà felicità nel cuore.
Le disposizioni per la pandemia alleggerite permettono a tutta la comunità di avere un posto nella chiesa. Come mi è stato detto, i servizi divini infrasettimanali sono visitati di più che prima della pandemia.
Un programma musicale variato ha arricchito il vivere del servizio divino; hanno suonato tra l'altro due flauti traverso e un sassofono, sempre con le misure di distranza prescritte. Il pianoforte e l'organo hanno pure suonato e, per finire, abbiamo potuto godere un inno registrato del coro: "Gesù, ti voglio cantare". Due piccole sorelle hanno potuto ricevere il dono dello Spirito Santo e pertanto ricevere il sigillo della figliolanza di Dio. Sono stato beato.
Dopo un mese di interruzione della linea ferroviaria all'Arlberg, ecco che è stata riaperta al momento giusto per recarmi a Innsbruck. Alla stazione eravamo attesi. Dopo il test veloce in farmacia, abbiamo potuto entrare nell'albergo e nel ristorante.
Insieme all'apostolo Pfützner, al vescovo Jeram e al vescovo, invitato per l'occasione, Sapintan della Romania, con tutte le mogli, abbiamo raggiunto la nostra chiesa di Innsbruck sabato nel tardo pomeriggio.
Ci siamo preparati insieme alla comunità in un'atmosfera commovente e bellissima per l'evento di domenica mattina. Gli attori della storia dei lebbrosi hanno recitato le vicessitudini con sentimento e sono stati accompagnati da contributi musicali (canto e strumentale) che hanno colpito il cuore. Ciò che abbiamo udito ci ha accompagnato fino alla domenica.
Sul parcheggio della chiesa siamo stati accolti dai fratelli e dalle sorelle, tra di loro l'apostolo a riposo Philipp Burren e la sua consorte, i quali stavano trascorrendo un paio di giorni di ferie nei dintorni. Un bell'incontro. Insieme alla comunità di Innsbruck e Telfs abbiamo vissuto in luogo sacro il servizio divino a favore dei defunti. Un anno fa era previsto, ed ora è realtà. È e rimane grazia, per noi viventi come pure per i defunti, poter vivere questa particolare festa e come i sacramenti sono dispensati alle anime dell'aldilà. Come rappresentanti per i defunti, il conducente di Innsbruck ed il vescovo Jeram hanno ricevuto il Battesimo d'acqua, il Santo Suggello e la Santa Cena. Anche nel servizio divino siamo stati viziati musicalmente, con inni conosciuti recitati e accompagnati dal pianoforte, cosa che ci ha toccato il cuore.
Dopo poco meno di 24 ore, siamo ripartiti con il treno verso casa.