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I sacramenti 13: “Lasciate stare i bambini e non impedite loro di venire da me” ?

Alcuni pongono il Battesimo sotto la pena di morte, altri stabiliscono il proprio “Regno di mille anni di pace”. E tutto inizia con una domanda che divide ancora oggi le confessioni.

 
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E, all’improvviso, la Riforma è sfuggita di mano: Zurigo e Strasburgo sono stati, all’inizio degli anni 1520, i primi centri di un movimento di persone deluse. Volevano una Chiesa totalmente indipendente dallo Stato e si sono arrabbiati con i riformatori per aver fatto, secondo loro, le cose a metà.

Siccome i riformatori radicali non hanno trovato nessun esempio di Battesimo di bambini nel Nuovo Testamento, hanno considerato le azioni compiute finora non valide e hanno iniziato a battezzare gli adulti disposti ad impegnarsi.  I principi e le città protestanti hanno reagito: nel 1529 il Parlamento di Speyer (Germania) ha posto gli “anabattisti”, che si definivano loro stessi “battezzati”, alla pena di morte.

Ciò che non ha disteso la situazione: nel 1534, gli estremisti dei tempi della fine tra le file dei battezzati hanno conquistato dapprima il consiglio comunale poi la regione urbana intorno a Münster, in Vestfalia (Germania). Hanno istaurato una dittatura della fede, nella quale regnava, oltre i dieci comandamenti, sia la comunione dei beni che la poligamia. La “nuova Gerusalemme” istaurata per 1000 anni faceva già parte della storia due anni dopo.

La Bibbia nega una risposta esplicita

Ciò che rimane, è la domanda del Battesimo dei bambini. La consultazione del Nuovo Testamento non dà nessuna risposta sostanziale a questo proposito:

  • Non si parla di nessun bambino battezzato. Tuttavia, non è nemmeno escluso da nessuna parte.
  • Si menziona spesso che capi di famiglia (in particolare Lidia o Stefano) sono stati battezzati con “tutta la loro casa” (in greco: oikos) o “tutti i loro”. Non è però menzionato se bambini o neonati siano inclusi.
  • È così che gli argomenti complementari, come le parole di Gesù, quando diceva: “Lasciate stare i bambini e non impedite loro di venire da me …” rimangono il pro, o “… perché il regno dei cieli è di chi è come loro”, il contro.

Il Battesimo dei bambini è documentato senza nessun dubbio per la prima volta da Tertulliano, il primo scrittore religioso latino, verso l’anno 200. Vi si oppone. 50 anni dopo, Cipriano, il padre della Chiesa, interviene in favore del Battesimo dei neonati il secondo o terzo giorno dopo la nascita. Questo prosegue così, in un movimento altalenante, fino a che il Battesimo dei bambini si impone nel V e, al più tardi, il VI secolo.

Alla fine, è una questione di fede

Poco importa che sia per i padri della Chiesa o durante la Riforma, una cosa appare chiaramente in ogni caso: che il Battesimo dei bambini sia approvato o rigettato dipende in che modo il Battesimo è capito :

  • Chiunque concepisce il Battesimo innanzitutto come una professione di fede verso Dio, battezza solo adulti maggiorenni.
  • Chiunque considera il Battesimo come una rinascita – conformemente al passaggio biblico in Giovanni 3, 5: “nato d’acqua e di Spirito” per entrare “nel regno di Dio” – vorrà battezzare anche i bambini.
  • Chiunque considera il Battesimo come un atto per lavare il peccato originale, considererà necessario che i bambini siano battezzati al più presto.

È così che le diverse confessioni danno ancora oggi risposte diverse a questa vecchia domanda. La maggioranza della cristianità pratica il Battesimo dei bambini. Inoltre le Chiese Cattolica e Protestante, la Chiesa Neo-Apostolica ne fanno parte anche loro.

Comunità come i mennoniti, gli hutteriti, i battisti o i pentecostali accettano esclusivamente il Battesimo degli adulti o “Battesimo dei credenti”. Questo a volte ha creato dei problemi nel reciproco riconoscimento dell’esecuzione del sacramento. Sarà l’argomento di un prossimo articolo di questa serie.

 

Fotografie: Oliver Rütten
Autore: Andreas Rother
Data: 09.07.2020
Categorie: Fede