In questo giorno di festa, l'apostolo ha augurato ai fratelli e alle sorelle di poter portare a casa la benedizione di Dio e di cercare di fare tutto il possibile per amare sempre di più Dio. La chiave per la benedizione divina è il nostro amore verso Dio.
L'opuscolo festivo rammenta che 100 anni fa la comunità contava pochi fratelli e sorelle, essa era una cosiddetta "comunità in un salotto".
Anche oggi ci sono ancora piccole "comunità in un salotto", dove Dio opera secondo la sua promessa: "Dove due o tre si riuniscono, io sarò in mezzo a loro". Nella Sacra Scrittura, Betania era una "comunità in un salotto". La comunità di Affoltern am Albis ha dei parallelismi con Maria, Marta e Lazzaro. Maria ha ascoltato la parola divina, Marta ha servito e Lazzaro era presente per i fratelli e le sorelle che non potevano più servire con le proprie forze.
"O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall'alba."
Con questa parola, l'apostolo si è riferito al centenario della comunità. Egli ha mostrato la sua gioia nel cuore, come pure i presenti e molti che si trovano nell'aldilà, e la sua riconoscenza per il fatto che qui si è cercato e si è trovato Dio.
Se cerchiamo Dio, dobbiamo farlo nel Regno di Dio, non nel mondo. Il figlio di Dio lo ha dimostrato dicendo: "Non sapevate che io devo trovarmi nella casa del Padre mio?" e "il mio regno non è di questa terra".
Il messaggio dell'apostolo per il giubileo: "Cerchiamo Dio anche in futuro, cerchiamolo sempre e lasciamo agire in noi lo spirito Santo, allora lo troveremo anche in futuro".
In questo servizio divino, un bambino ha potuto ricevere il dono dello Spirito Santo. Un sacerdote è stato posto a riposo ed è stato ordinato un nuovo sacerdote.
L'orchestra ha portato bei contributi e i testo dell'inno "Signore, amo la tua casa" ha pure raggioito i presenti.
A causa delle misure di protezione per il Coronavirus, le altre attività previste per il giubileo sono posticipate nel 2021.